Immagini

Ho pensato ad alcuni suggerimenti per la scrittura, guardando le foto di Antonio.

Naturalmente nelle foto io vedo alcune cose e l'interpretazione è soggettiva; voi potete vederne altre e interpretarle in modo diverso. Spero comunque che ciò che ho scritto vi sia utile.

Foto n. 1 - Un parco giochi
Foto n. 1 - Un parco giochi
Foto n. 7 - Il molo
Foto n. 7 - Il molo
Foto n. 5 - In campagna
Foto n. 5 - In campagna

FOTO n 1: un parco- giochi

ILPRESENTE Potreste partire dalla vostra personale esperienza: sarete senz'altro state/i in un parco-giochi, vi ha colpito qualcosa in particolare? Avete osservato il gioco dei bambini o il comportamento delle madri con i bambini: attente, distratte dal cellulare o dalle chiacchierate con le amiche? Da tutto questo potete ricavare una storia, o semplicemente un saggio (scritto di carattere critico - riflessioni-) su questo argomento.

IL PASSATO: partite questa volta dai ricordi: esistevano i parchi-gioco quand'eravate piccole /i, se sì, chi vi portava, trovavate amichetti con cui giocare?

Ci andavate solo di domenica o anche durante la settimana? Vi ricordate qualche particolare episodio?

Se i parchi- gioco non esistevano, dove e con chi giocavate? Giocavate prima o dopo aver fatto i compiti? I vostri giochi in che cosa si differenziano da quelli di oggi? Avete qualche flash? Vi ricordate un episodio in particolare?

FOTO n 5: in campagna.

Osservate bene, anche nei particolari, le due foto in sequenza; può esservi molto utile per costruire il vostro racconto: il nonno o lo zio o qualche altro parente prende per un braccio la bimba e la porta a fare una passeggiata in campagna. L'abbigliamento è semplice: il nonno indossa pantaloni e una maglietta, la bimba un vestitino a fiori ed ha un fazzolettino in testa, per proteggersi dal sole. Sullo sfondo si vedono delle erbe bruciate. Non è una foto recente, dato l'abbigliamento della bimba, che ci riporta a parecchi anni fa, quando si portavano i vestiti di cotonina. La stagione è calda, forse siamo in agosto, lo deduco dalle erbe bruciate, sullo sfondo. I due si fermano, la bimba si appoggia ad un albero e sembra sorridere, guarda il nonno che ha preso in mano qualcosa, forse un frutto dell'albero, che sembra essere un ulivo, e le sta spiegando le caratteristiche del frutto, come si fa la raccolta e come si ottiene l'olio; la bimba sembra felice di ascoltarlo.

Le foto possono anche essere interpretate in modo molto diverso. L'uomo può essere

il nonno o anche un altro parente oppure un amico di famiglia. Nella prima foto il gesto sembra quello di afferrare la bambina per un braccio e di spingerla, nell'altra foto i due si fermano e lui tiene in mano qualcosa per incuriosirla e attirarla. Può essere una storia di seduzione e allora la scrittura avrà toni angosciosi e drammatici.

FOTO n 7: il molo

Il molo è una costruzione, che si protende nel mare, per consentire l'arrivo o la partenza dei passeggeri o delle merci. Nella foto non sembra essere grande, potrebbe essere un luogo di approdo per piccole imbarcazioni o pescherecci. La grande rete da pesca in primo piano sembra convalidare questa ipotesi, dietro c'è un casotto di pescatori o "un trabucco", come si dice in Puglia. Si tratta di una palafitta con un argano per sollevare ed abbassare la rete, caratteristica della Puglia, dell'Abruzzo e delle Marche, probabilmente di origine fenicia.

L'immagine del molo si collega sempre a quella del porto e quindi all'arrivo o alla partenza di passeggeri. Potrebbe nascere una storia, ad esempio, sulla partenza o sull'arrivo di una persona cara oppure una storia di emigrazione. Pensate a quella degli italiani alla fine dell'ottocento / inizi del novecento alla ricerca di fortuna o agli sbarchi attuali dei migranti a Lampedusa.

Consideriamo ora il pescatore e la rete. Il pescatore nella simbologia è segno di ricchezza e di abbondanza, nell'arte figurativa è anche simbolo di solitudine e coraggio; come nella canzone di Bertoli il pescatore resta comunque un mestiere faticoso ("Pesca, forza, tira pescatore/ pesca e non ti fermare/ poco pesce nella rete/ lunghi giorni in mezzo al mare/ mare che non ti ha mai dato tanto / mare che fa bestemmiare /quando la sua onda è gigante...). Partendo da uno di questi punti di vista si può quindi inventare la storia di un pescatore. La rete ha un significato ambivalente: è ciò che permette al pescatore di raccogliere i pesci, quindi il cibo, ma è anche quella in cui si può finire in trappola. Si può quindi inventare la storia di qualcuno che resta "intrappolato".

Per chi ama il surreale si può tentare di scrivere una storia di questo genere: un pescatore che pesca un pesce enorme o che trova nella rete qualcosa di straordinario.

-Tirare la rete- significa anche fare un bilancio, ad esempio quello della propria vita,

penso che anche questo possa essere un tema interessante.

Per Martedi 3 Novembre scrivete sull'immagine (o sulla scena) che vi ispira.


Gli elaborati sul tema: "Immagini"


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Da bambina, con un'amica di nome Claudia, uscivo nei pomeriggi dopo la scuola per correre e camminare tra campi ricchi di vegetazione e fossati ricoperti di erba il cui verde sembra perdersi nell'età giovanile.
Uscivamo a primavera. I fiori di campo erano davvero tanti, variopinti: ranuncoli, le scarpette della madonna (piccoli fiori gialli), gli...

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