Tiziana Sartorati: Tema su Jùlio Pomar

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Tema su Jùlio Pomar - Advogado - autoritratto 1999

Eccoti davanti a me, quale attento critico-osservatore del mio lavoro.

Già sento il lavorio del tuo cervello teso a capire e carpire ogni mia singola espressione. Mi esamini a fondo, a lungo, attentamente.

E intanto ti chiedi chi mai sia quello strano personaggio da me dipinto.

Indossa una parrucca riccioluta, una toga rossa con jabot bene inamidati, porta i pince-nez sulla punta del naso; tra le mani trattiene un foglio. Dietro una parete verde.

Di primo acchito trai la conclusione che si tratti di un giudice. Poi pensi sia una scimmia erudita e saggia per via della peluria che decora il mento e la fronte, la bocca larga a fessura e pensi alla saggezza delle scimmiette, quelle del "non vedo, non sento, non parlo".

Ne sei certo? Davvero mi vedi cosi? Guardami bene, osservami con più attenzione.

Non vedo? vedo e molto bene: vedo che sei un baggiano. Non sento? ascolto i tuoi pensieri astrusi. Non parlo? parla per me la mia espressione ed è a questo punto che ti avvedi, miracolo, che ti sto facendo l'occhiolino e che ho un occhio azzurro come il cielo.

Ti prendo in giro? io? che dici mai. Semmai sto ironizzando con me e con te.

Ti allontani di poco per inquadrarmi meglio e intanto pensi che i segni siano scarabocchi fatti da un artista che ritieni "strano".

Ma poi ti dici che lo strano sei tu e sorridi, come sta facendo lo strano personaggio e lo imiti, gli rispondi facendogli a tua volta l'occhiolino.

Ah, ecco che ci sei finalmente arrivato. Hai scoperto il mio autoritratto.

Non sono scimmia, quella semmai sei tu, che osservi con sguardo miope il mio essere grande artista, ironico e sorprendente.

E alla fine cerchi il mio volto tra la gente che affolla la mostra e quando mi vedi mi applaudi e ti congratuli, mi ringrazi perché ti ho aperto la mente giocando con te.