Patrizia Invernizzi Di Giorgio: La fine del tunnel

31.12.2021

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La fine del Tunnel

Era una vana speranza quella dell'estate, che il virus scomparisse o si attenuasse fino a diventare quasi innocuo, invece con l'inverno i contagi sono aumentati e ora, proprio nel periodo delle feste e alla soglia dell'anno nuovo, sono arrivati alle stelle.

Non avverto nell'aria un clima di gioia, di serenità, anche se gli addobbi delle strade e delle piazze del centro sono letteralmente da favola e ti lasciano incantata.

Non solo nei cinema, nei teatri, ma dovunque, all'aperto e al chiuso tutti ancora una volta con la mascherina e con la paura che riaffiora.

Ora è la variante omicron a dilagare e poi quante altre varianti ci saranno? Non abbiamo ancora esaurito le lettere dell'alfabeto greco.

I rapporti sociali si diradano. Gli amici? Pochi ti ricevono in casa, solo dopo averti chiesto: "La metti la mascherina non è vero?" Gli altri hanno timore e al tuo accenno di andarli a trovare, anche solo per fare gli auguri in fretta, si inventano bugie: "Non siamo in casa, dobbiamo andare a trovare i parenti" oppure "Siamo tutto il giorno ad Abano, alle terme"; qualcuno si inventa persino una visita prenotata da tempo. La risposta più frequente è "Siamo di fretta, corriamo sempre, sai i doni per i figli, per i nipoti, il pranzo di natale e la veglia di capodanno, facciamo dopo le feste così ci vediamo con più calma".

Natale lo si trascorre nell'intimità della famiglia, meglio se non allargata, ma se le cose non vanno bene, perché c'è un figlio o un nipote, un genero o una nuora in quarantena, allora la tavola si impoverisce e tu preoccupato, con la testa da un'altra parte, diventi preda dell'ansia e speri che il tampone fra qualche giorno sia negativo. Poi niente visita ai parenti "Meglio che ognuno stia per conto suo, dobbiamo essere prudenti".

La sera, quando ti ritiri a casa, anche se sei con il tuo compagno o compagna, le luci dell'albero addobbato con cura non riescono a metterti di buon umore, ti fai prendere da una sorta di malinconia e immagini un futuro sempre più cupo: l'economia che va a rotoli, la disoccupazione, la ripresa della DAD, i giovani impigriti e tristi, gli adulti nervosi, preoccupati, alcuni disperati per la perdita del lavoro e per la preoccupazione di mantenere la famiglia e di pagare il mutuo.

Ad un tratto ti viene un pensiero potenzialmente buffo, forse fra qualche tempo muteremo anche noi, nasceremo tutti con la mascherina, così non dovremo comprarla e tantomeno togliercela, eppure non riesco a sorridere e tantomeno a ridere, mi sembra invece di aver partorito un incubo.

E' come se mi trovassi in un tunnel, un maledetto tunnel, dove c'è buio pesto e tanto freddo e qualche volta manca l'aria. Non so per quanto tempo riuscirò a camminare e mi chiedo quando vedrò la fine.

Non ho ricevuto molti doni a Natale, però tutti fatti col cuore, anche fiori: un ciclamino e una stella di natale, che colorano la sala.

Ma c'è un dono che avrei desiderato e che continuo a desiderare, un dono veramente importante, essenziale per la mia vita e per quella di tutti ed è vedere la luce alla fine del tunnel.