Patrizia Invernizzi Di Giorgio: Desiderio di profumi
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Desiderio di profumi
D'inverno le strade delle
periferie
non hanno odori,
tranne la pioggia,
che sa di familiare
pulito
quando lava il selciato.
Nelle pozzanghere il
fango è grigio,
grigi anche gli alberi, in
fila
come anime spoglie.
I giardini assopiti
sembrano tutti uguali,
senza profumi, senza
colori.
Gli uomini infreddoliti
camminano intristiti e assorti,
non hanno che guardare.
Quando il gelido inverno
si ritira,
come raggi di sole
fioriscono i calicanto
e l'aria profuma di
primavera.
Con l'estate il gelsomino
punteggia di stelle
bianche
cancelli e balconi,
dalle siepi arrivano
zaffate
inebrianti e dolci,
che evocano giardini
andalusi,
le isole del sud e i
sentieri
di mirto e lentischio,
dove il salso si mescola
agli aromi.
Le ultime fioriture
spandono ancora incensi,
prolungano l'euforia
dell'estate,
poi resta la sotterranea nostalgia
dei giorni, che hanno
scaldato il cuore.