Maria Lucia Faedo: Quale futuro?

29.03.2021
Pianeta Terra
Pianeta Terra

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Quale futuro?

L'alunna entra in classe si siede ed appoggia sul banco la cartellina con tutto il materiale necessario per l'esame di licenza media, aspetta una domanda ed io le passo un cartoncino: La mia domanda.

E'una foto con un bambino nudo accovacciato davanti ad una pozzanghera d'acqua, in mano ha una tazza di plastica, intorno erba secca.

E' più di una domanda, in questa immagine è concentrata la distruzione del pianeta terra e la disperazione di un popolo.

Greta guarda la foto con emozione stringendo gli occhi con una smorfia di sofferenza sul viso (so che disturba la sua sensibilità) ed il colloquio d'esame comincia proprio da qui.

Guarda le bottigliette di plastica davanti ai docenti piene di acqua fresca, il ventilatore che gira per dare un po' di refrigerio e comincia a parlare dello scioglimento dei ghiacciai, il riscaldamento della terra l'inquinamento, lo spreco delle risorse primarie non rinnovabili o rinnovabili in tempi lunghissimi, mostra con metodo e logica diagrammi e previsioni catastrofiche se non si adotta un modello di vita sostenibile; Le multinazionali affamano e sfruttano uomini e materie prime in cambio di un benessere solo apparente, ad es. l'industria della Coca Cola Pepsi ecc. consumano enormi quantità di buona acqua potabile in cambio di bibite costose ricche di zuccheri che portano al diabete ed alla dipendenza dalla bevanda.

Greta come quasi tutti i miei alunni sono sensibili al problema ecologico: Pianeta terra, quale futuro?

Durante l'anno hanno preparato cartelloni, fatto fumetti, qualcuno addirittura musica Rap (Io credo nelle nuove generazioni) Greta vorrebbe parlare ancora del lago Ciad che sta morendo ma no, l'esame è finito.

Sete, ci viene sete, con discrezione qualcuno svita il tappo della bottiglia d'acqua frizzante e beve di soppiatto, con sensi di colpa.

La mia coscienza rimorde con la brioche industriale piena di grassi idrogenati che ho in borsa e penso ai rubinetti di lucido acciaio che mi aspettano a casa ed agli ettolitri di acqua fresca o calda che farò scorrere.

Sul banco rimane la foto del bambino nero assetato, privo di speranza ed opportunità per una vita normale, un bambino nudo con un contenitore di orribile plastica in mano e la pozzanghera fangosa davanti a lui.

Forse non vivrà tanto a lungo da poter diventare uomo.

Quale futuro?