Daniela Nascimbeni: L'identità

27.11.2020

Le maschere della Commedia dell'Arte

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Il volto degli umani ha base una maschera neutra su cui, a seconda delle diverse circostanze, si sovrappongono una o più maschere opache o trasparenti, che lasciano intravvedere i lineamenti sottostanti oppure può succedere che una maschera si intersechi con un'altra.

Sulla mia maschera neutra di bambina piccola era sovrapposta, trasparente, la maschera di Pierrot: viso triste, leggermente chinato a sinistra, grossa lacrima nera come una noce che scende a scia dall'occhio destro e che ti guarda e che non sa il perché. Testimoniano le fotografie che sempre mi ritraggono nel procinto di piangere, anche se , per rendere più leggera l'immgine, il fotografo mi aveva artisticamente posto un grappolo d'uva tra le braccia o un gattino sulla spalla. Pierrot è sempre la bambina con il vestito della prima comunione, principessina con le mani giunte ed è ancora Pierrot la bambina con il golfino mohair rosa e le scarpette di vernice nera davanti alla chiesa di SantaTeresa. Adolescente ho tolto la maschera di Pierrot : resta ora solamente la maschera neutra inespressiva, corazza quando mi si rimproverava di essere stata inferiore alle aspettative, compenetrata con maschera di Pierrot quando mi rendevo conto di non essere stata invitata a una festa perché ero la secchiona della classe.

Ma un bel giorno lo specchio mi sorrise la maschera di Rosaura: bocca rossa, guance rosate, occhi civettuoli. Maschera spessa che appena appena faceva immaginare che sotto, inesorabile, era costante la mia seconda maschera di Pierrot .

Maschera di Balanzone tra le fumose riunioni con Malboro e Galoise oppure sigarette al mentolo che andavano allora per la maggiore; discussioni interminabili sul diritto di classe, diritto allo studio, guerra nel Vietnam con millanterie che ne io né gli altri riuscivamo a comprendere ma che ci rendevano un gruppo di intellettuali privilegiati anche se dopo ore e ore di discussione se ne usciva appagati ma senza aver capito e concluso nulla. In questo periodo, per fortuna breve, ho indossato sopra la maschera di Balanzone anche la maschera di Tartaglia nel tentativo disperato di esprimere concetti dei quali mi mancavano le parole in politichese per cui molto spesso arrivavo a un pensiero contrario a quello che avrei voluto sostenere e ancora in questo periodo, per fortuna raramente, ho ostentato la maschera del capitan Spaventa con i mustacchi in momenti in cui mi sembrava di aver ricevuto un torto immeritato: urla, minacce, oggetti fracassati che ben presto lasciavano il posto alla corazza della maschera neutra con seguito ineluttabile della solita immutabile maschera di Pierrot.

Ora indosso la maschera del clown purtroppo ancora con le solite trasparenze di Pierrot.

Con la maschera del clown non ho più tante incertezze, il mio cuore sorride e mi rallegro che si possa comicizzare gli atteggiamenti del mondo. Sono pochi momenti perché presto la maschera di Pierrot s'impone con lacrima nera come una noce che inesorabilmente scende.