Caterina Milazzo: L'avventura

31.12.2021

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L'avventura

Povero, assolato, arido villaggio
stretto intorno al mio desiderio
di partire, di sfuggire alla miseria.
Andare via, tentare la fortuna altrove.
Tutti avevano dato qualcosa per fare di me
il protagonista di una disperata avventura.

Negli occhi di parenti e amici la speranza
che questo collettivo sacrificio avesse un senso.
Il distacco dai miei luoghi, l'addio alla mia gente
mi avevano trasformato quasi in un eroe,
mi avevano regalato il rispetto dovuto
a chi aveva il coraggio di osare.
E poi via.
Barcone, mare azzurro, profondo, infido,
sete e altri disperati come me.
Fortunoso sbarco, assistenza a tempo.
Fuga per conquistare un protettivo anonimato.
Vita difficile di eterno affamato, disperato, solo.
Lavoro, qualsiasi lavoro: speranze deluse.
Sempre più giù, giù, giù.
Sogno in una fatiscente baracca il mio povero villaggio,
gli occhi buoni della mia gente, il calore umano,
che ora mi manca.
Che fare?
Le persone che incontro mi guardano spesso
con sospetto, con astio.
-Perché non torni da dove sei venuto? - mi dicono.
-No- rispondo a me stesso - sono condannato a restare
qui o altrove ma non posso tornare indietro.
Nessuno può capire.
Io ho lasciato dietro di me, partendo, la mia immagine
del giovane coraggioso, del giovane che ha osato fare
ciò che tanti lì avrebbero desiderato fare.
La partenza mi ha regalato un posto di riguardo
nella mia piccola comunità.
Ciò deve essere definitivo.
Io non posso tornare, non posso distruggere tutto ciò.
Forse morirò qui per questo.