Antonio Fiorito: Cinque Lune
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Cinque lune
Fu la luna a incantarmi...
Fu la luna di Roma
nel discendere
lenta
lungo il fiume del
tempo...
Fu la luna
d'Irlanda
dalla guelfa
finestra d'un antico maniero
con i fiori
d'aprile sotto i fiocchi di neve
d'una magica notte,
nel paese sì lontano,
sì vicino alla
gente del mio.
Fu la luna di
Francia
a Montmartre, per
duecento gradini:
la carezza della
brezza di Pasqua,
il respiro di cera
e d'incenso
d'un tempio
cristiano su Parigi
distesa ai suoi
piedi...
Di Zola [1] ritrovando lo sguardo
nell'addio dorato
del sole!
Fu la luna di
Grecia
sull'immensa
distesa d'argento [2],
l'eco arcano di
voci, nel vento,
lontane nel tempo,
a Delfi
e a Micene tra le
tombe guerriere.
Fu la luna di
Spagna,
dopo il tempo di
Franco,
nelle notti andaluse:
patanegra e sangrìa
sopra i tavoli
antichi di
Carboneria [3], a Siviglia,
tra flamenco e
poesia,
dove anch'io vi
cantai note nuove
o perdute nei
giorni di ieri.
Fu la luna di Roma
a trafiggermi il
cuore
nel discendere
lenta
lungo il fiume del
tempo!
[1] Emile Zola nel suo romanzo "Paris": "Parigi immensa si stendeva ai suoi piedi, una Parigi limpida e leggera nella chiarità di una sera di primavera precoce. Il mare senza fine dei tetti si stagliava con così singolare nettezza che si sarebbero potuti contare i camini e i trattini neri delle finestre, a milioni. Nell'aria calma i monumenti sembravano navi alla fonda, una squadra fermata nel suo cammino le cui alte alberature brillavano nell'addio del sole."
[2] La distesa di ulivi
[3] La Carboneria fu lo scenario dell'avanguardia sivigliana, dell'indipendenza, dell'alternativa, della crescita del flamenco, della maturità della poesia. Appartenente all'edificio della Casa Palacio di Samuel Leví, che dà il nome alla strada, è anche stata un vecchio magazzino della compravendita di carbone, situata nello stesso numero civico, nella Calle de los Levíes 18, quartiere di San Bartolomé, antico ghetto ebreo di Siviglia. Casa aperta, è uno spazio-luogo di incontro che assomiglia a una taverna di marcato carattere culturale, permeabile alle diverse espressioni artistiche, dove alcuni dei cavalli di battaglia sono: la musica nelle sue forme acustiche, la fotografia nei suoi distinti registri, la pittura nei suoi multipli giochi visivi e la poesia nelle sue forme più vive.