Antonio Fiorito: Cinque Lune

04.12.2021
Siviglia, La Carboneria
Siviglia, La Carboneria

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Cinque lune

Fu la luna a incantarmi...

Fu la luna di Roma
nel discendere lenta
lungo il fiume del tempo...

Fu la luna d'Irlanda
dalla guelfa finestra d'un antico maniero
con i fiori d'aprile sotto i fiocchi di neve
d'una magica notte, nel paese sì lontano,
sì vicino alla gente del mio.

Fu la luna di Francia
a Montmartre, per duecento gradini:
la carezza della brezza di Pasqua,
il respiro di cera e d'incenso
d'un tempio cristiano su Parigi
distesa ai suoi piedi...
Di Zola [1] ritrovando lo sguardo
nell'addio dorato del sole!

Fu la luna di Grecia
sull'immensa distesa d'argento [2],
l'eco arcano di voci, nel vento,
lontane nel tempo, a Delfi
e a Micene tra le tombe guerriere.

Fu la luna di Spagna,
dopo il tempo di Franco,
nelle notti andaluse:
patanegra e sangrìa sopra i tavoli
antichi di Carboneria [3], a Siviglia,
tra flamenco e poesia,
dove anch'io vi cantai note nuove
o perdute nei giorni di ieri.

Fu la luna di Roma
a trafiggermi il cuore
nel discendere lenta
lungo il fiume del tempo!



[1] Emile Zola nel suo romanzo "Paris": "Parigi immensa si stendeva ai suoi piedi, una Parigi limpida e leggera nella chiarità di una sera di primavera precoce. Il mare senza fine dei tetti si stagliava con così singolare nettezza che si sarebbero potuti contare i camini e i trattini neri delle finestre, a milioni. Nell'aria calma i monumenti sembravano navi alla fonda, una squadra fermata nel suo cammino le cui alte alberature brillavano nell'addio del sole."

[2] La distesa di ulivi

[3] La Carboneria fu lo scenario dell'avanguardia sivigliana, dell'indipendenza, dell'alternativa, della crescita del flamenco, della maturità della poesia. Appartenente all'edificio della Casa Palacio di Samuel Leví, che dà il nome alla strada, è anche stata un vecchio magazzino della compravendita di carbone, situata nello stesso numero civico, nella Calle de los Levíes 18, quartiere di San Bartolomé, antico ghetto ebreo di Siviglia. Casa aperta, è uno spazio-luogo di incontro che assomiglia a una taverna di marcato carattere culturale, permeabile alle diverse espressioni artistiche, dove alcuni dei cavalli di battaglia sono: la musica nelle sue forme acustiche, la fotografia nei suoi distinti registri, la pittura nei suoi multipli giochi visivi e la poesia nelle sue forme più vive.